DAIANE FAGHERAZZI

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Farroupilha, Rio Grande do Sul, Brazil
Formada em Letras/Português (PUCRS - 1998/2002) com Pós-Graduação no Ensino de Língua Portuguesa (PUCRS - 2003/2004) e Mestrado em Linguística Aplicada (PUCRS - 2006/2007).

segunda-feira, 22 de fevereiro de 2016

La Messina “bella” deve vincere - Daiane Fagherazzi

La Messina “bella” deve vincere

Sono brasiliana, insegnante di portoghese e di italiano nel sud del Brasile, Farroupilha, una città tipicamente veneta. Sono di origine veneta, viaggio molto in Europa e dal 2008 vengo in Italia. Generalmente mi appoggio in Veneto, dove ho tanti amici e parenti. Quest’anno il viaggio è stato diverso. Le mie vacanze di due mesi le ho passate quasi tutte a Messina. Come faccio sempre e in ogni cosa, ho cercato di vedere ed evidenziare gli aspetti positivi di Messina  Quando facevo delle foto e le pubblicavo nei social network oppure quando scrivevo ai miei genitori in Brasile, mostravo solo le bellezze di qui. Ho voluto dare di Messina l’immagine di una città sana, con un bel mare, la sabbia pulita, le vie curate, i mezzi di trasporto puntuali, il cibo buono e abbondante, un posto straordinario per passare le ferie. Faccio parte di una filosofia giapponese e ho un modo particolare di comunicare col mondo. Volevo vedere soltanto il meglio, perché è così che vivo, è così che lavoro. E non penso di aver fatto un errore. Tutto questo che ho mostrato al mio paese è degno di essere visto e esaltato. Non ho inventato questa Messina! Esiste veramente! 
Mi sedevo davanti al mare sulle pietre, una cosa particolare per noi brasiliani, abituati alla sabbia bianca e fina. Il sole, le pietre, l’acqua mi portavano tanta pace a Pace (intesa come località dove alloggiavo)...e confesso che ho ringraziato veramente l’opportunità di meditare in mezzo a quelle meraviglie. È un posto molto spirituale. Andare in canoa di inverno con una temperatura di 25 gradi, passando dalla meravigliosa riserva di Ganzirri e giungendo allo spettacolo di Torre Faro, punta di congiunzione di due mari,  e al caratteristico pilone…scendere, camminare sulla sabbia e guardare l’incontro del mar Tirreno con il mar Ionio è stata una sensazione emozionante. Per vari giorni sono andata a contemplare quel fenomeno della natura. Regalo da non perdere. 
Parallelamente si è presentata un’altra Messina, una che non volevo vedere. Quando camminavo sulla spiaggia incontravo molti rifiuti: pacchi di sigarette, infradito, bottiglie, vetri, piastrelle, buste, persino mobili e…gabinetti  si mescolavano a quel paesaggio affascinante.  
La natura è saggia. Rigetta tutto quello che non le appartiene. E fa bene! 
Il Duomo di Messina mi ha colpito tanto. Quell’orologio e tutte quelle rappresentazioni sono qualcosa di molto raro! Come le fontane e tutto il centro storico, commistione di vari stili architettonici. Ogni suo elemento è una gioia che merita di essere contemplata. La ricchezza dei dettagli inonda l’immaginario umano. Mi piaceva passare davanti a quella Chiesa perché mi sentivo parte di un’opera grandiosa, ricca di storia e vita. Purtroppo, anche di distruzione e di rifacimenti, simbolo di una città che è in grado di ripartire e di rinascere anche dopo incredibili tragedie.  Camminare in mezzo alla piazza del Duomo pulita mi dava una sensazione di libertà e benessere. Mi sentivo pulita anch’io. E ho passato piacevoli pomeriggi nelle vie vicino piazza Cairoli. Unici difetti il traffico e i rumori. Messina è una città bella e moderna. Non si potrebbe renderla più moderna, permettendo alla gente di passeggiare in maniera libera e indisturbata? 
C’è tanto sole qui e credevo di trovarlo anche dentro le persone. Ma non vedevo il bagliore che  c’è in Brasile. La mia grande allegria a volte sbatteva contro volti tristi, sfiduciati, apatici. Sembrava paradossale trovare, in un posto con tanto sole, tanto buio in faccia. Riflettevo: sarà sempre così? Colpa della crisi? Mancanza di lavoro? Crisi esistenziale? Volevo entrare nell’anima di ognuno e accendere la luce spenta. A volte, di riflesso mi spegnevo anch’io. 
Nel Brasile ho una macchina che uso poco. Cammino molto perché voglio contribuire al benessere del pianeta, che ringrazia…come anche la mia salute. A Messina ho pensato di fare lo stesso e di usare anche il trasporto pubblico… Il problema è che molte volte non passava, o passava in ritardo. Avevo degli appuntamenti e arrivavo dopo l’orario previsto. Queste situazioni mi hanno delusa tanto. E vedevo rassegnazione e nessuna reazione dai messinesi. Noi, stranieri, abbiamo l’idea che tutto funzioni bene in un paese europeo e arriviamo qui immaginando che tutto vada bene. Triste illusione! 
Ho visto una Messina che onestamente mi ha afflitta. Nella mia città c’è una preoccupazione ambientale molto grande. Ogni giorno parliamo di come ridurre l’impatto sull’ambiente. Ci sono gruppi di persone che sviluppano progetti di cura e protezione della natura. I cittadini contribuiscono a curare le vie e mantenerle pulite. Qui in pochi sembrano preoccuparsene. È stato uno shock per me vedere grandi cassonetti con tanti rifiuti dentro e, incredibilmente, anche fuori. Vi confesso che ho voluto prendere una busta e raccogliere tutta quella spazzatura che mi stringeva il cuore. E in tante vie e per molti giorni ho condiviso un sentimento di tristezza e impotenza. Non sono abituata a questa realtà. Quello che mi faceva più male era vedere giovani e ancor di più adulti e anziani gettare con noncuranza carte o oggetti di plastica a terra. Ma lo sanno di essere insegnanti di vita? Esempio per tutti?  
Amo la  Messina bella col suo splendido litorale e la Madonnina che veglia tutto l’anno. Amo Messina degli splendori e sono convinta che è più potente della Messina sporca che prova a resistere. 
Che rimanga soltanto la Messina gradita agli occhi di una turista: il verde dei colli che circondano la città, l’azzurro che risalta il mare, la luminosità che enfatizza la spiaggia, la luce che non va mai via grazie alle costruzioni basse! Il vento che soffia sempre e dà il senso di un continuo mutare. E beh.. l’altra Messina può anche sparire.  Non mancherà a nessuno, almeno questo pensa una turista brasiliana che non vede l’ora di rivedere la Vera Messina (nella mia filosofia il "Jissô" di Messina)! 

Daiane Fagherazzi

quinta-feira, 18 de fevereiro de 2016

Palestra aos jovens da Turma E tarde - Centro Ocupacional Senador Teotônio Vilela





Ontem, no primeiro dia de aula, para a turma E da tarde fiz uma palestra aos alunos do Centro Ocupacional Senador Teotônio Vilela. O tema foi muito interessante. Abordaram-se assuntos como lixo mental, mente positiva, projetos de vida, atitudes nobres, comportamento de pessoas vencedoras, entre outros. Toda a palestra foi baseada no filme "Poder Além da Vida", baseado em fatos reais. O filme trata da história de um ginasta que sofre um acidente e pensa que não será mais possível fazer parte da ginástica. Até aparecer um modesto senhor que mostra ao jovem um mundo diferente e possível.