La Messina “bella” deve vincere
Sono brasiliana, insegnante di portoghese e di italiano nel
sud del Brasile, Farroupilha, una città tipicamente veneta. Sono di origine veneta,
viaggio molto in Europa e dal 2008 vengo in Italia. Generalmente mi
appoggio in Veneto, dove ho tanti amici e parenti. Quest’anno il viaggio è
stato diverso. Le mie vacanze di due mesi le ho passate quasi tutte a
Messina. Come faccio sempre e in ogni cosa, ho cercato di vedere ed
evidenziare gli aspetti positivi di Messina Quando facevo delle foto e le
pubblicavo nei social network oppure quando scrivevo ai miei genitori in
Brasile, mostravo solo le bellezze di qui. Ho voluto
dare di Messina l’immagine di una città sana, con un bel
mare, la sabbia pulita, le vie curate, i mezzi di trasporto puntuali, il cibo
buono e abbondante, un posto straordinario per passare le ferie. Faccio parte
di una filosofia giapponese e ho un
modo particolare di comunicare col mondo. Volevo vedere
soltanto il meglio, perché è così che vivo, è così che lavoro. E non
penso di aver fatto un errore. Tutto questo che ho mostrato al mio
paese è degno di essere visto e esaltato. Non ho inventato questa
Messina! Esiste veramente!
Mi sedevo davanti al mare sulle pietre, una cosa
particolare per noi brasiliani, abituati alla sabbia bianca e fina. Il
sole, le pietre, l’acqua mi portavano tanta pace a Pace (intesa
come località dove alloggiavo)...e confesso che ho ringraziato veramente
l’opportunità di meditare in mezzo a quelle meraviglie. È un posto
molto spirituale. Andare in canoa di inverno con
una temperatura di 25 gradi, passando dalla
meravigliosa riserva di Ganzirri e giungendo allo
spettacolo di Torre Faro, punta di congiunzione di due mari, e
al caratteristico pilone…scendere, camminare sulla sabbia e guardare l’incontro
del mar Tirreno con il mar Ionio è stata una sensazione
emozionante. Per vari giorni sono andata a contemplare quel fenomeno della
natura. Regalo da non perdere.
Parallelamente si è presentata un’altra Messina, una che
non volevo vedere. Quando camminavo sulla spiaggia incontravo molti
rifiuti: pacchi di
sigarette, infradito, bottiglie, vetri, piastrelle,
buste, persino mobili
e…gabinetti si mescolavano a quel paesaggio affascinante.
La natura è saggia. Rigetta tutto quello che non le appartiene. E fa bene!
La natura è saggia. Rigetta tutto quello che non le appartiene. E fa bene!
Il Duomo di Messina mi ha colpito tanto. Quell’orologio e
tutte quelle rappresentazioni sono qualcosa di molto
raro! Come le fontane e tutto il centro storico, commistione di
vari stili architettonici. Ogni suo elemento è una gioia che
merita di essere contemplata. La ricchezza
dei dettagli inonda l’immaginario umano. Mi piaceva passare
davanti a quella Chiesa perché mi sentivo parte di un’opera grandiosa,
ricca di storia e vita. Purtroppo, anche di distruzione e di rifacimenti,
simbolo di una città che è in grado di ripartire e di rinascere
anche dopo incredibili tragedie. Camminare in mezzo alla piazza
del Duomo pulita mi dava una sensazione di libertà e benessere. Mi sentivo
pulita anch’io. E ho passato piacevoli pomeriggi nelle vie vicino
piazza Cairoli. Unici difetti il traffico e i
rumori. Messina è una città bella e moderna. Non si potrebbe renderla
più moderna, permettendo alla gente di passeggiare in maniera libera
e indisturbata?
C’è tanto sole qui e credevo di trovarlo anche dentro le
persone. Ma non vedevo il bagliore che c’è in
Brasile. La mia grande allegria a
volte sbatteva contro volti tristi, sfiduciati, apatici.
Sembrava paradossale trovare, in un posto con tanto sole, tanto buio
in faccia. Riflettevo: sarà sempre così? Colpa della crisi? Mancanza
di lavoro? Crisi esistenziale? Volevo entrare nell’anima di ognuno e accendere
la luce spenta. A volte, di riflesso mi spegnevo anch’io.
Nel Brasile ho una macchina che uso poco. Cammino molto perché
voglio contribuire al benessere del pianeta, che
ringrazia…come anche la mia salute. A Messina ho pensato
di fare lo stesso e di usare anche il trasporto
pubblico… Il problema è che molte volte non passava, o passava in ritardo.
Avevo degli appuntamenti e arrivavo dopo l’orario previsto. Queste situazioni
mi hanno delusa tanto. E vedevo rassegnazione e nessuna reazione dai
messinesi. Noi, stranieri, abbiamo l’idea che tutto funzioni bene in
un paese europeo e arriviamo qui immaginando che tutto vada bene. Triste illusione!
Ho visto una Messina che onestamente mi ha afflitta. Nella mia
città c’è una preoccupazione ambientale molto
grande. Ogni giorno parliamo di come ridurre
l’impatto sull’ambiente. Ci sono gruppi di persone
che sviluppano progetti di cura
e protezione della natura. I cittadini contribuiscono a curare
le vie e mantenerle pulite. Qui in pochi sembrano preoccuparsene. È
stato uno shock per me vedere grandi cassonetti con
tanti rifiuti dentro e, incredibilmente, anche fuori.
Vi confesso che ho voluto prendere una busta e raccogliere tutta quella
spazzatura che mi stringeva il cuore. E in tante vie e per molti giorni ho
condiviso un sentimento di tristezza e impotenza. Non sono abituata a questa
realtà. Quello che mi faceva più male era vedere giovani e ancor di più
adulti e anziani gettare con noncuranza carte o oggetti di
plastica a terra. Ma lo sanno di essere insegnanti di vita? Esempio per
tutti?
Amo la Messina bella col suo splendido
litorale e la Madonnina che veglia tutto l’anno. Amo Messina degli
splendori e sono convinta che è più potente
della Messina sporca che prova a resistere.
Che rimanga soltanto la Messina gradita agli occhi
di una turista: il verde dei colli che circondano la città,
l’azzurro che risalta il mare, la luminosità che enfatizza la spiaggia, la
luce che non va mai via grazie alle costruzioni basse! Il
vento che soffia sempre e dà il senso di
un continuo mutare. E beh.. l’altra Messina
può anche sparire. Non mancherà a nessuno, almeno questo pensa
una turista brasiliana che non vede l’ora di rivedere la Vera
Messina (nella mia filosofia il "Jissô" di
Messina)!
Daiane Fagherazzi